LA DIMENSIONE ICONICA DEL GESTO DANZATO
Il progetto nasce dalla ricerca di un’interpretazione fotografica del potenziale espressivo del movimento, non solo analizzandone la natura, piuttosto cercando di coglierne il carattere evocativo. Fotografa e performer collaborano in simbiosi con la volontà di creare un’opera creativa originale, un “passo a due” il cui apice è il momento dello scatto, quando la fotografa discretamente afferra il culmine del gesto.Gli scatti realizzati in studio consentono di governare perfettamente illuminazione, spazio di azione e dinamica del corpo. L’oscura penombra rischiarata da una luce laterale porta a riflettere sul rapporto luce-movimento. Una singola danzatrice è spinta ad uscire da una dimensione coreografica, ad eseguire un solo producendo davanti all’obiettivo movimenti specifici, improvvisati ed estemporanei, consentendo alla fotografa di produrre visioni inconsuete, e di far affiorare l’energia spirituale della danzatrice, evidenziata dagli sguardi intensi e dalla mimica espressiva del volto.
Il movimento è indagato nei minimi dettagli, con una visione ravvicinata e minuziosa del corpo, ritagliato dal contesto.
La performance è decostruita in un insieme di micromovimenti di estrema precisione, alla ricerca di un’esattezza del moto del corpo nello spazio.
Il fraseggio del corpo è portato a trattenere il movimento, in una dimensione “iconica” del gesto danzato, dove la staticità della forma riconduce all’idea di immagine fotografica.
La danzatrice possiede un’intensità esclusiva che la anima, e l’arresto peculiare del movimento esprime il suo spirito e la sua immaginazione. La cattura del “gesto perfetto”, grazie al rigore formale dell’immagine fotografica, lo consegna ad una atemporalità assoluta.
Il movimento effimero “congelato” nello scatto è uno strappo nel flusso della narrazione coreografica, una frattura spazio-temoporale: la fotografia solidifica come una scultura, rendendolo eterno, un gesto che contiene non solo il presente dell’azione, ma anche il suo passato ed il suo futuro, la sua traiettoria.
Ogni sospensione congelata nell’immagine è un universo a sé, vive di vita propria senza bisogno di altre immagini sequenziali.
Infine, le immagini selezionate nel portfolio costituiscono la testimonianza visiva di ciò che è avvenuto, consentono ai fatti di conquistare il tempo infinito, ponendoli in una dimensione di sopravvivenza al mondo reale e surreale della scena.