Una ragazza orientale mostra una bellezza che è una qualità del corpo, ma dietro ogni suo gesto c’è un aspetto spirituale.
Le donne asiatiche sono simbolo di bellezza e femminilità e sprigionano un fascino raffinato, dato da molti dettagli: la pelle candida, gli occhioni scuri a mandorla, i capelli neri lisci e lucidi, un viso piccolo con naso all’insù, l’arco sopracciliare alto, la mandibola larga e la bocca sensuale ma non esagerata, il corpo minuto ed il seno piccolo ma intrigante. Ma è la gestualità a renderle speciali, la delicatezza delle pose e soprattutto le mani, che per la filosofia orientale sono la loro seconda faccia.
Essere nudi o essere davanti al nudo è quanto di più antico e di più inaudito ci sia. Il corpo nudo dichiara, innanzitutto, che non si toglie più nulla. La pelle annuncia che questo corpo ha la forma di un’anima, che questa superficie non ricopre una profondità, è la profondità stessa. Come diceva Paul Valery “la profondità dell’uomo è la sua pelle”, l’interiorità del soggetto nudo è incarnata sulla superficie. E come diceva Nietzsche “il Sé abita nel tuo corpo, è il tuo corpo”. Perciò questo significa anche che il corpo nudo non può più strapparsi via altro, non ha altro da mostrarci se non sé stesso. L’esposizione allo sguardo altrui, al desiderio altrui, equivale a un’attestazione di esistenza. Non esiste alcuna nudità solitaria; la nudità è sempre un rapporto: con altri, con sé, con l’immagine. Allora l’esposizione indifesa del corpo è anche la soglia dell’eros.
WHAT PEOPLE SAY
“Denudarsi significa esporsi come immagine, trasferire ogni arcana profondità sulla superficie corporea, rivelare la mancanza d'abito di una essenza, esibire la propria amabile fragilità, mostrando la propria intimità nello svanimento di ogni interiorità.”
Nancy,
Filosofo
“Solo un essere assolutamente nudo nel suo volto può arrivare anche a denudarsi impudicamente.”
EMMANUEL LÉVINAS,
Filosofo